Il Doge di Venezia era il capo di stato della Repubblica di Venezia dal 697 al 1797. La parola "doge" deriva dal latino "dux", che significa "duca" o "condottiero". Inizialmente, il ruolo del doge era quello di comandante militare, ma nel corso del tempo, il potere del doge si è esteso a tutte le sfere di governo.
Il doge di Venezia era eletto a vita da un gruppo di nobili veneziani chiamati "membri del Maggior Consiglio". Le elezioni solitamente si svolgevano in segreto, e solo i nobili di nascita potevano candidarsi per diventare doge. La carica era considerata molto prestigiosa e il doge rappresentava la Repubblica sia all'interno che all'esterno del paese.
Il doge possedeva un grande potere politico ed era affiancato da diverse istituzioni che governavano con lui, come il Consiglio dei Dieci e il Senato. La figura del doge era simbolo di stabilità e rappresentanza per la città-stato di Venezia. Era responsabile della gestione della politica estera, della giustizia, dell'amministrazione e dell'economia della città.
Il doge di Venezia era conosciuto anche per la sua maestosa cerimonia di incoronazione, chiamata "Sposalizio del Mare". Durante la cerimonia, il doge simbolicamente sposava il mare per assicurare la prosperità e la protezione alla città. Questa tradizione era un importante evento sociale e politico per Venezia.
Tuttavia, con il passare del tempo, il potere del doge si erose gradualmente a causa dei cambiamenti politici e sociali all'interno e all'esterno della Repubblica di Venezia. Nel 1797, durante le guerre napoleoniche, Venenzia cadde sotto la dominazione francese e l'ultimo doge di Venezia, Ludovico Manin, abdicò, mettendo fine ai secoli di governo dei dogi a Venezia.
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